La Crisi secondo Albert Einstein

Qualche anno fa Mario Monti espresso un giudizio sul concetto di crisi, vantandone – in un certo senso – le virtù, considerandola come uno strumento necessario, e allo stesso tempo efficacissimo, di cambiamento. Un pensiero, quello dell’economista varesino, che suscitò scalpore. Il video fece il giro del web, consegnando il professore alla storia come un burocrate senza scrupoli e con evidenti tratti di disumanità.

Eppure, c’è stato chi – in passato – la pensava come lui. In questa categoria va ascritto, forse un po’ a sorpresa, Albert Einstein. Lo scienziato infatti si improvvisò più volte nella veste di filosofo, esponendo teorie interessanti e non prive di elementi innovativi, di rottura. Il libro “Il mondo come lo vedo io” raccoglie buona parte della sua produzione filosofica. Una parte rilevante è occupata dalle riflessioni sulla crisi, che oggi appaiono incredibilmente simili a quelle pronunciate da Mario Monti.

Secondo Albert Einstein la crisi è un’occasione, un volano per il cambiamento. La creatività, la ricerca di soluzioni, l’invenzione nasce infatti solo nel momento della massima difficoltà, quando l’individuo è messo alle strette e, per sopravvivere, deve voltare pagina, cambiando registro e modus operandi, smettendo di fare le cose che faceva prima e proponendone altre.

Scrive Einstein: “La crisi è la più grande benedizione per le persone e le nazioni, perché la crisi porta progressi. La creatività nasce dall’angoscia come il giorno nasce dalla notte oscura. E’ nella crisi che sorge l’inventiva, le scoperte e le grandi strategie. Chi supera la crisi supera sé stesso senza essere ‘superato”.

Parole, queste, che non lasciano adito a dubbi. La crisi, in questa particolare visione, è sinonimo di sfida. E’ l’appuntamento con se stesso che ogni uomo è costretto a vivere. “Senza crisi non ci sono sfide, senza sfide la vita è una routine, una lenta agonia. Senza crisi non c’è merito. E’ nella crisi che emerge il meglio di ognuno, perché senza crisi tutti i venti sono solo lievi brezze”.

Le affermazioni dello scienziato ebreo-tedesco sono incredibilmente attuali. A renderle valide ancora oggi ci sono le similitudini tra il suo tempo e il nostro. Mentre Einstein scriveva queste frasi, nel mondo imperversava la crisi economica, presto degenerata in crisi politica, con la perdita di prestigio da parte degli istituti democratici e l’ascesa di ideologie che, nella migliore delle ipotesi, sapevano di chiusura e imbarbarimento…